Secondo un'opinione diffusa, gli anziani avrebbero bisogno di un tempo di riposo notturno più breve rispetto alle persone più giovani. In realtà, secondo recenti studi scientifici, un anziano necessita di otto ore di sonno come chiunque altro; sono gli adolescenti e i bambini, ad aver bisogno di un tempo più prolungato di recupero.

Con l'avanzare dell'età, però, cambia il ritmo circadiano sonno-veglia, dopo i 65 anni, un riposo soddisfacente e ininterrotto, diventa più raro, in quanto il tempo della fase REM, ovvero del sonno profondo, è più limitato. Entrano in gioco anche altri fattori a disturbare il riposo: la necessità di servirsi della toilette durante la notte, le difficoltà digestive, il bisogno di muovere gli arti inferiori, l'ansia, o il sonnellino pomeridiano, che, per quando abbia dei benefici, può incidere sulla qualità del sonno notturno; si tratta per la maggior parte,  di fattori influenzati dalla  produzione di melatonina, l'ormone del sonno, che con l'avanzare dell'età, diminuisce.